giovedì 13 febbraio 2014

L'UFO di Tesla

NIKOLA TESLA nell’autobiografia “MY INVENTIONS” pubblicata a puntate su Electric Experimenter del 1919, fa più volte cenno ad alcune “macchine volanti” già progettate da realizzare in pratica, radicalmente diversi dagli aerei e dagli elicotteri, già brevettati dallo stesso TESLA.
Alcuni storici tra cui la lodevole MARGARET CHENEY autrice di una buona biografia “MAN OUT OF TIME”, in corso di traduzione in Italiano, ha ritenuto che si trattasse di un elicottero, perché TESLA aveva parlato espressamente di decollo verticale, ma ciò non è corretto.


TESLA scrisse:

‘Come affermato in una precedente occasione, quando fui studente all’Università, io concepii una macchina volante, abbastanza diversa da quelle presenti. Il principio sottostante era solido, ma non poté essere messo in pratica perché volli un movente primario di sufficientemente grande attività. Negli anni recenti, ho risolto questo problema e sto ora pianificando una macchina aerea “priva di piani di sostentamento, alettoni, propellenti ed altri attacchi esterni, che saranno capaci di immense velocità e saranno molto probabilmente in grado di fornire potenti argomenti per la pace nel prossimo futuro. Una simile macchina sostenuta e propulsa “interamente per reazione”, è mostrata in una delle pagine delle mie letture, ed è supposta di essere controllata sia meccanicamente che per mezzo di energia trasmessa senza fili. Installando gli impianti appropriati, sarà praticabile “proiettare un missile di questo tipo nell’aria e farlo cadere” quasi nell’esatto punto designato, che può essere migliaia di miglia lontano.‘
Ovviamente non si tratta neppure di una mongolfiera o di un dirigibile.
TESLA non fu neppure mai interessato alla missilistica o alla propulsione a getto, quindi non si tratta di un razzo a combustione.
Si tratta di un veicolo a levitazione identificato di forma discoidale o sferoidale, a seconda delle idee del progettista, il cui principio di funzionamento ricalcherebbe gli UFOs genuini e gli IACs.

WILLIAM R. LYNE, che ha un patrimonio genetico assortito avendo sia antenati anglosassoni dalla pelle bianca che antenati nativi americani dalla pelle rossa, ha scritto due libri sull’argomento.
Essi sono SPACE ALIENS FROM THE PENTAGON e OCCULT ETHER PHYSICS: TESLA’S HIDDEN SPACE PROPULSION SYSTEM AND THE CONSPIRACY TO CONCEAL IT, edizioni CREATOPIA.
LYNE sostiene una tesi paradossale: che tutti i dischi volanti sono di fabbricazione terrestre e nessun alieno è mai giunto sulla terra. Tutti gli ufologi, secondo LYNE sarebbero strumenti inconsapevoli della propaganda dei Pseudo-ILLUMINATI di BAVIERA, avente lo scopo di nascondere con il mito degli extraterrestri la vera scienza soppressa.
Non condividiamo le sue idee in esobiologia, ma che comunque avrebbero forse qualche effetto su certe sette di ufolatri, ma abbiamo considerato attentamente le affermazioni di LYNE concernenti la fisica ed i sistemi avanzati di propulsione.
Già nel primo libro SPACE ALIENS FROM THE PENTAGON, LYNE espose la teoria dinamica della gravità di TESLA, afferma a pag. VII che tutte le sue invenzioni erano finalizzate alla macchina volante elettrica.


NIKOLA TESLA aveva anche costruito un sistema di guida giroscopico nel 1917 che fu testato in un volo di prova di 200 miglia con la SPERRY GYROSCOPE COMPANY.
LYNE concorda che la gravitazione ed il sistema di propulsione elettrogravitazionale sono causati DAL FLUSSO OMNIDIREZIONE DI ETERE o RADIAZIONE del PUNTO ZERO o FLUSSO DEI FOTONI VIRTUALI o PRANA con l’interazione di cariche positive e negative che compongono questo flusso invisibile. Attraverso l’uso degli apparati elettrici è possibile creare dei vortici opportuni nel flusso eterico che spingono gli oggetti nella direzione voluta. Come vedremo in fondo l’uso degli apparati elettrici non è l’unico sistema, ma è quello che attualmente, per l’attuale grado di evoluzione spirituale dei terrestri è più adatto, aggiungo io.
NIKOLA TESLA naturalmente era in grado di ottenere con i suoi TESLA COILS di grande efficienza, correnti elettriche ad altissima tensione ed ad elevata frequenza senza bruciarli, ma soprattutto era in grado di trasmetterla attraverso l’atmosfera, senza fili ed anche di produrla dalla ZPE (Concetto questo poi sviluppato da HENRY THOMAS MORAY).
NIKOLA TESLA già prima del 1894 aveva fatto un esperimento con 2 lamine metalliche parallele e, tramite una corrente alternata ad elevata frequenza ed alta tensione, le cui oscillazioni erano provocate da un trasformatore di TESLA, aveva creato uno “stato solido” tra le due placche. Non era un vero è proprio “muro”, ma più verosimilmente aveva dato al flusso di etere un ordine, una consistenza, una inerzia, ed un momento, per cui produceva gli effetti della materia solida. L’effetto a cui TESLA mirava era quello di sospingere oppure di arrestare o sorreggere le placche o un altro oggetto solido. In tal caso la placca sarebbe diventata una sorta di tappeto volante.
Normalmente il flusso di fotoni virtuali è disordinato, non è polarizzato ed essendo un fluido estremamente tenue non può avere impieghi pratici. Esso scorre continuamente attraverso i nostri atomi e le nostre cellule, senza che noi neppure lo avvertiamo, come è giusto che sia. L’elettricità ad alta tensione ed alta frequenza sprigionata da un trasformatore di TESLA è un mezzo che può POLARIZZARE ovvero “disciplinare” ed ordinare il flusso eterico. Una applicazione particolarmente rilevante è quella della creazione di vortici nel flusso delle ZPR.
LYNE definisce l’etere anche come “OMNI MATTER” cioè materia componente base che costituisce tutte le cose.
Questo esperimento fu riportato nel libro di THOMAS COMMFORD MARTIN “THE INVENTIONS, REARCHES AND WRITINGS OF NIKOLA TESLA” del 1894, eppure viene attribuita tale scoperta all’esperimento, sempre con 2 placche metalliche parallele, di HENDRIK BRUGT GERHARD CASIMIR (1909-2000) del 1948.
Tale effetto viene ricordato come effetto CASIMIR, mentre la prima formulazione teorica del Campo Elettromagnetico di Punto Zero viene attribuita a MAX PLANCK (1858-1947) nel 1912, nonostante che TESLA li avesse preceduti entrambi.
TESLA dichiarò di averlo sperimentato su una distanza di 6 miglia e che esso consentiva, tramite onde telluriche di intensità molto più piccola di quelle dei terremoti, di inviare messaggi, che sarebbero stati captati con un piccolo ricevitore tascabile. Tale trasmissione perdeva molto poco della sua intensità con la distanza e, ovviamente, viaggiando attraverso il terreno, non risentiva in alcun modo delle condizioni meteorologiche.
Tale dispositivo non era progettato per trasmettere energia elettrica, ma solo messaggi, probabilmente di tipo telegrafico, anche se TESLA non lo specificò.
TESLA non mostrò mai questo apparato in azione, ma pressato dai giornalisti, aggiunse che esso consisteva in un cilindro di acciaio molto fine sospeso in aria da un tipo di energia che era molto vecchia nel principio, ma che era amplificato con un nuovo segreto, combinata con una parte fissa che si trovava al suolo.
Questa dichiarazione potrebbe essere considerata una vanteria non provata e TESLA non può sottrarsi all’onere della prova sperimentale, come il metodo galileiano prescrive, altrimenti usciamo dalla scienza ed entriamo nei dogmi di fede che accomunano i finti religiosi e gli scettici negazionisti.
LYNE cita il pezzo dell’ELECTRIC EXPERIMENTER, considerandolo una dichiarazione non pubblicata del 1915, prendendolo dal libro di JOHN JACK O’NEILL PRODIGAL GENIUS. Invece è stato pubblicato eccome con tanto di una illustrazione della nuova macchina volante.
NIKOLA TESLA disse ad O’NEILL che l’idea della macchina volante gli venne per la prima volta mentre frequentava l’Istituto tecnico di GRAZ.


In un articolo del dell’8/12/1915 sul NEW YORK TIMES, TESLA aveva proposto il suo sistema di propulsione elettrico, proponendo però di alimentarlo via radio da un generatore a terra. TESLA affermò che esso avrebbe potuto un milione di miglia all’ora [pari a 277 miglia (444 km) al secondo e 16.666 miglia (26.625 km) al minuto primo]. LYNE precisa che tale velocità poteva essere raggiunto nello spazio interplanetario, ma per viaggi intercontinentali era esagerato. Ovviamente questo dimostra chiaramente che non si tratta né di un elicottero né di un razzo, perché non potranno mai raggiungere tali velocità, per le loro caratteristiche strutturali, neanche fra 1000 anni.
L’immagine fa pensare ad una pagnotta o ad un sigaro volante, oggetto anch’esso che è stato abbondantemente avvistato nei 55 anni dell’ufologia civile, anche se non sappiamo se questa era la proporzione originale di TESLA o se il disegnatore lo ha allungato. Noi riteniamo che l’idea originale di TESLA fosse più simile ad una cupola o ad una semisfera arrotondata, che non ad un sigaro, per ottenere una distribuzione della carica elettrica per unità di superficie più uniforme rispetto alla forma cilindroide.
In ogni caso quest’immagine è sufficiente a fugare definitivamente l’ipotesi del dirigibile, perché non ci sono eliche e del razzo, perché non ci sono gli alettoni di coda, come ha scritto espressamente lo stesso TESLA anche se la parola reazione potrebbe trarre in inganno qualcuno.
In una intervista rilasciata a WILLIAM L. LAURENCE comparsa sul NEW YORK TIMES del 22/09/1940, il Dr. NIKOLA TESLA annunciò al mondo la TELEFORZA consistente di 4 invenzioni già testate che consistevano in:
1) Un mezzo per produrre raggi nell’aria libera senza alcun vuoto;
2) un metodo di produrre una forza elettrica molto forte (per forza si intende tensione),
3) un metodo per amplificare questa forza elettrica,
4) e un metodo per produrre una tremenda forza elettrica propellente.
Alcuni scrittori pseudotesliani e legati alla CIA e/o alla massoneria hanno sostituito la parola propellente con repellente, per confondere le idee.
Come al solito, alcuni scienziati senza coscienza posteriori, si sono appropriati delle scoperte ed invenzioni di TESLA per applicare a fini opposti a quelli dell’ingegnere slavo ovvero l’HAARP, le armi a raggi di particelle per il progetto HAARP le emissioni ELF per il controllo della mente ed altri crimini contro l’umanità.

La forma circolare e convessa dell’UFO e della cima della torre di WARDENCLIFFE, non sono casuali, ma rispondono al criterio di distribuire uniformemente la carica elettrica sulla massima superficie possibile, in modo da ridurre le perdite, in quanto sappiamo bene, da FRANKLIN ed il parafulmine che le punte e gli spigoli fanno addensare eccessivamente le cariche. Per il medesimo motivo NIKOLA TESLA aveva creato le bobine piatte.
Le bobine piatte a spirale, avendo il massimo rapporto superfici/spessore ed essendo prive di spigoli ed a largo raggio di curvatura, permettevano di avere un buon rapporto superficie/carica elettrica e non davano luogo all’effetto corona o a scariche spurie che disperdevano inutilmente parte della potenza teorica del dispositivo.

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